1. |
Puzzle
03:39
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PUZZLE
(che tratta del tentativo di mettere insieme i pezzi)
Ho trovato un vecchio diario
pieno di pagine strappate
senza i dettagli delle quali
non posso completare il puzzle.
C’era una vita intera
tranne qualche scena.
Le tessere mancanti sono
sepolte in un alter-ego
che qualche volta è la parte di me
probabilmente più sincera.
C’era una vita intera
tranne qualche scena.
Dai bagagli chiusi
restan fuori alcune cose.
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2. |
Sedici
04:20
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SEDICI
(in cui si narra un episodio del passato)
Quando vivevamo nel presente
capivi che non capivo niente.
I giardini erano il mondo,
i lampioni come lune intorno.
In cerca di nidi ospitali
scoprivamo panchine accoglienti.
Le piante mi sembra che fossero,
come gli occhi, tinte di azzurro.
Ripasserò: chissà se poi avremo un po’ di tempo per noi.
Non pensavo a dover diventare,
mi bastava soltanto essere.
Spesso non vivevo ma, in disparte,
osservavo me stesso vivere.
Tu facevi sembrare semplice
l’idea di gettare un primo ponte,
ma sai che a volte perdo l’attimo:
al mio ritorno lo attraverserò.
Ripasserò: chissà se poi avremo un po’ di tempo per noi.
Un frammento è tutto ciò che avrò,
qualcosa a cui pensare, anche se so
che sarà il modo ideale
per cercare di farmi del male.
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3. |
Trifoglio
02:41
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TRIFOGLIO
(che utilizza un motivo ricorrente nella poesia crepuscolare)
Mi chino e raccolgo
un verde trifoglio;
vicino ha un fratello
col petalo in più
che non coglierò.
Ripenso al giardino
di fiori non colti,
di vite accennate,
di cose mai state,
che mi incantano.
Sono comodo
solo nel sonno,
la mente vaga
cercando tregua.
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4. |
Indagine
03:44
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INDAGINE
(in cui viene affrontato un tipo particolare di egoismo)
Se spossato rincaso,
indaghi sul mio viso:
sospetti inquietudine
nascosta in un sorriso.
Vuoi che condivida
ogni ombra muta,
ma la malinconia
è solo mia.
Ho aspettato a lungo
per fare un altro passo,
ho sprecato del tempo
su una gamba soltanto.
Vuoi che condivida
ogni ombra muta,
ma la malinconia
è solo mia.
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5. |
Soliloquio
05:07
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SOLILOQUIO
(che andrebbe ascoltata prima di “Colloquio” dei Le Masque)
Non chiedo la grazia divina
del sogno, né la scintilla
del genio: una vita tranquilla
mi basta, una vita meschina.
Per questa manía solitaria
m’occorrerebbe un’onesta
casa, assai vecchia e modesta,
con molta luce e buon’aria,
con alberi verdi e da frutti
d’intorno, sepolta tra un folto
di pergole ombrose; ma molto,
ma molto lontana da tutti.
Un’assai vecchia dimora,
linda, ospitale ed ammodo,
un po’ rozza e semplice al modo
delle massaie d’allora;
e in questo rifugio all’antica,
vorrei, nell’oblío secolare,
illudermi di riposare
da un’immaginaria fatica.
Che sonni, che sonni tranquilli
da bimbo nella sua cuna,
le notti col lume di luna,
le notti col canto dei grilli!
Vorrei pure scrivere, senza
fatica, dei versi: ma sparsi
a spizzico, da giudicarsi
con una bonaria indulgenza:
dei versi bizzarri, rimati
secondo la mia prosodía,
con molta malinconía
e quasi niente grammatica:
e il lusso da milionario
vorrei per un mese, d’avere
a nolo per cameriere
un dottore universitario
per mettere in bella copia
le mie bislacche parole
e dirmi dove ci vuole
la lettera semplice o doppia.
O gioia di essere solo!
non l’ombra d’un conosciuto
vicino, toltone il muto
dottore che avrei preso a nolo.
Non ascolterei che la sola
Natura, l’unica amica;
non compirei piú la fatica
di dire una mezza parola.
Avrei con me qualche rado
libro, assai fuori di mano;
andrei per i campi pian piano
senza saper dove vado;
nella mia testa i pensieri
andrebbero com’io li lascio
andare, tutti a rifascio,
i piú pazzi con i piú seri:
e a sera, sull’imbrunire,
un letto fresco e profondo
mi smemorerebbe del mondo
con la voluttà di dormire.
Se un semplice regime uguale
bastasse a guarirmi dal tedio!
Ma in simile caso il rimedio
sarebbe peggiore del male.
Non guarirei, ne son certo,
da tutte queste torture
imaginarie, neppure
se andassi in mezzo al deserto;
il male, purtroppo, non sta
di fuori, ma nel mio interno,
ed è un prodotto moderno
come l’elettricità:
è come un tarlo che roda
addentro, senza mai posa,
ed era in addietro una posa
ormai passata di moda.
Oh come darei le parole
inutili e l’opere vane
dell’uomo, per essere un cane
che dorma placido al sole!
Per esser la foglia o l’insetto
o l’albero o il gufo o il leone,
per non aver la ragione,
per non aver l’intelletto.
(tratto da C. VALLINI, Un giorno, Torino, Streglio, 1907)
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6. |
Notturni
04:17
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NOTTURNI
(in cui si evidenziano i dualismi alla base di una famiglia)
Di notte si preoccupa
e vede tutto nero,
eppure, quando mi sveglia,
colora i muri intorno.
Di notte è volubile,
pensieri come turbini;
solo nelle ore dispari
vorrebbe un piano stabile.
Di notte è un ossimoro:
nel suo mondo caotico
ha origine il mio ordine
che non posso descrivere.
Ogni notte sii la mia sorte.
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7. |
O.O.B.E.
05:40
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O.O.B.E.
(che illustra uno degli insegnamenti del Taijiquan)
Quando il letto m’inghiotte,
e sono ancora me
tutti i pesi di ieri che
non so sollevare,
provo ad immaginarmi scalzo,
ben radicato sopra il prato.
Provo ad immaginarmi sparso
in piccoli pezzi sul prato.
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8. |
Specchio
03:34
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SPECCHIO
(in cui viene fatta una dichiarazione che sottende una proposta)
C’è un’altra te, tranquilla e razionale,
al di là dello specchio,
che ti riflette anche quando
sei girata di spalle.
Come petali che i ciliegi offrono ai venti,
guidati insieme dalle stesse correnti.
C’è un altro me, emotivo e solare,
al di là dello specchio,
che mi riflette anche quando
penso di esser solo.
Come colombi diretti verso altri rami,
volando sopra tutti gli esseri umani.
C’è un’altra te e un altro me
al di là dello specchio.
Siamo il nostro riflesso
al di là dello specchio.
Avremo sempre una metà
al di là dello specchio.
Saremo il nostro riflesso
al di là dello specchio.
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9. |
Sipario
03:41
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SIPARIO
(che idealmente giunge ad una conclusione)
Ho alimentato un incendio
ardendo le mie chitarre:
dovrei sentirmi al sicuro
facendo il mio dovere.
Nel buio si dissolverà la poesia.
Si dissolverà.
Il rogo ha bruciato il tetto,
ma almeno vedo le stelle
che, come un caldo lenzuolo,
si adagiano sulle spalle.
Nell’aria si dissolverà la poesia.
Si dissolverà.
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Lullabier Vittorio Veneto, Italy
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Musica terapeutica.
Litanie ascetiche.
Languidi
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